 Sale dal 55 al 65% il bonus per le ristrutturazioni volte a migliorare l’efficienza energetica degli immobili: lo sgravio sarà valido fino al 31 dicembre 2014. Questo è quanto ha stabilito il Consiglio dei Ministri sugli interventi che implicano «almeno il 25% della superficie dell’involucro» del palazzo da ristrutturare. E’ stata approvata anche la detrazione del 50%, fino a una spesa di 96mila euro per gli interventi edilizi. La proroga è fissata a sei mesi e il limite è annuale per ogni singola abitazione. Lo sgravio si distribuisce su un decennio di dieci rate annuali dal valore costante. Il bonus copre gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia e urbanistica, di adeguamento antisismico, di restauro e risanamento, di bonifica da sostanze dannose e dall’inquinamento acustico. Rientrano anche alcuni lavori che coinvolgono parti accessorie, quali la sistemazione di mobili fissi che non rispettino le norme antisismiche, la costruzione di un garage, l’implementazione di impianti di domotica o la rimozione di barriere architettoniche. Beneficiari sono i proprietari e i detentori di possesso e di usufrutto, così come quanti si trovano in affitto, in comodato o sono familiari conviventi del possessore. Se l’immobile passa di mano è consentito a chi vende di mantenere per sé il vantaggio fiscale. Per ottenere i benefici, è necessario sostenere le spese di ristrutturazione entro il prossimo 31 dicembre e conservare la relativa documentazione; i pagamenti dovranno essere effettuati tramite bonifici bancari o postali ed essere tracciabili (la misura è utile anche come applicazione contro l’evasione fiscale). L’Ecobonus costerà alle casse dello Stato 200 milioni l’anno; si tratta di un costo non indifferente, dal momento in cui il provvedimento copre dieci anni. Queste le parole di Saccomanni: «in Cdm abbiamo provveduto a coprirlo in particolare con interventi di razionalizzazione delle aliquote dell’Iva, che sono più basse rispetto alla norma. Questa è già una raccomandazione che ci viene da parte della Ue». D’altra parte, come ha spiegato Camilla Fabbri, senatrice del Pd, facente parte della commissione Industria di Palazzo Madama: «in questo momento la priorità è far ripartire le imprese stimolando gli acquisti e il decreto sull’Ecobonus per le ristrutturazioni edilizie può costituire una grande occasione per le piccole e medie imprese e per la salvaguardia dei posti di lavoro che esse forniscono»
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